Pellegrinaggio degli uomini, sposi e padri di famiglia
Le nostre motivazioni sono svariate: semplice curiosità, interrogazione, situazione difficile, tappa personale, bisogno di senso, intenzioni da portare, ma anche voglia di condividere o di ringraziare, di silenzio, di convivialità, di natura…
Anche le nostre situazioni personali sono diverse: sposati, divorziati, vedovi, single, ma tutti figli e padri, ognuno a modo suo. Le nostre convinzioni spirituali vanno dal quasi niente al quasi tutto: non battezzati, lontani dalla Chiesa o resistenti, ma anche cattolici convinti e praticanti. E per tutti una relazione da iniziare, creare, esplorare o sviluppare con Dio.
I Pilastri
Assenza di Giudizio
Camminiamo nel rispetto delle convinzioni spirituali e religiose di ognuno
Accoglienza
Età, estrazione sociale, situazione professionale o personale portano differenza e fanno la ricchezza del gruppo
Libertà
Massima libertà e assenza di formalismo
Autenticità
Una autentica rimessa in causa sul posto di Dio nella nostra vita
Le Testimonianze
Un amico mi aveva parlato del cammino. Il primo anno non sono andato, e poi l’anno successivo, anche se non molto convinto, ho deciso di partecipare. Per me è stata una “rinascita”, mi sono sentito accolto senza alcun giudizio, ho conosciuto tanti uomini che come me si portavano un peso nel cuore che non erano mai riusciti a esprimere. Ho trovato il coraggio di condividere e mi sono sentito compreso, e poi profondamente “perdonato”. Una ripartenza della mia vita, che mai mi sarei aspettato.
Il 2024 sarà il mio settimo anno. La prima volta sono partito senza conoscere nessuno e con l’obiettivo di fare solo una camminata e prendere un pò di tempo per stare con me stesso, e invece ho scoperto un senso di comunità e di condivisione che mi ha fatto sentire parte di qualcosa di più grande di me stesso. Ho avuto la possibilità di confrontarmi con persone che stavano vivendo le stesse difficoltà che affrontavo io, e questo mi ha dato una forza e una serenità che non credevo di poter trovare. Ho imparato a perdonare me stesso e gli altri, a lasciarmi andare e ad accettarmi per quello che sono. Il cammino è diventato per me un rituale di rinascita e di rinnovamento, un’occasione preziosa per relazionarmi con me stesso e con gli altri, per crescere e per imparare a vivere in armonia con il mondo che mi circonda. E ogni anno che passa, mi rendo conto sempre di più di quanto il cammino sia diventato una parte essenziale della mia vita, un momento di rigenerazione e di crescita interiore di cui non potrei mai fare a meno.
È un pellegrinaggio di GRAZIA in cui oltre la fatica del camminare ANCHE insieme si assaporano con stupore MIRACOLI veri. Vengono buttate giù barriere del cuore, si instaurano amicizia e fratellanza in tempi brevissimi, si esprimono e si condividono i propri dolori e quelli altrui, si piange anche per il fratello in difficoltà e ci si consola con abbracci e parole sincere, ci si libera delle fatiche quotidiane e accumulate nel tempo, si prega e ci si mette in ascolto del LIBERATORE che parla anche attraverso gli altri. Si festeggia anche la sera cantando e mangiando insieme con gioia, sapendo che la nostra esperienza anche di dolore non è l’unica ma di tante persone e che insieme possiamo guarirci ed andare avanti. È un ESODO di vari capitoli verso la Terra promessa (La Verna) dove DIO ci attende pur accompagnandoci in tutto il cammino.
Raramente ho sperimentato delle emozioni così forti che mi fanno vibrare dalla punta dei piedi fino alla profondità del mio cuore. È diffcile da spiegare a parole, ma ogni anno sperimento lo stesso miracolo che mi coinvolge per intero: corpo (con la bellezza e la fatica del cammino), spirito (con le meditazioni e gli scambi con gli altri), cuore (con delle amicizie stupende che nascono in pochissimo tempo, e anima (grazie alla presenza tangibile del Signore che ci accompagna e ci accoglie a La Verna). Il tutto in un crescendo di gioia e di genuinuità perché siamo noi stessi, in verità. Non finirò mai di ringraziare il mio amico Vincent per avermi invitato a Vezelay una ventina di anni fa.
Per me il cammino è la bellezza di condividere fragilità e debolezze, levando le maschere, con leggerezza e voglia di stare insieme.
Nel cammino c’è una grazia che tocca lo spirito di ognuno, donando la capacità di metterci a nudo. È un momento di riconciliazione, di unione con Dio e di preghiera.
Il cammino dei padri è il momento nel quale mi fermo e mi dedico tutto a Lui aprendo il cuore ad amici che sono già diventati fratelli perché condividiamo la stessa fede. Guidati dalla semplicità francescana sperimento veramente la vita di chiesa che porta tanta bellezza, gioia, serenità e amore.
La fede non è mai conquistata una volta per tutte. Può essere trovata, riscoperta e alimentata solo continuando a “camminare” in contesti concreti, qui e ora, dedicati a questo: nella mia vita il pellegrinaggio dei Padri a La Verna si è rivelato un’amicizia, un luogo e un tempo privilegiato – semplice, profondo e virile – che mi sta letteralmente cambiando e formando.
Il Pellegrinaggio dei padri è un cammino di fede dove donarsi, uno “spazio” per aprirsi all’ascolto, un “luogo” dove sperimentare la bellezza di vocazioni tardive ma come genitori e mariti, mettersi a disposizione dei padri in difficoltà, sentirsi in famiglia tra fratelli.
Dopo un anno passato a cercare di restituire quello che si è ricevuto, venire al cammino è come accogliere l’invito di Gesù fatto agli apostoli, e rigenerarsi nel suo Amore, condividendo gioie, dolori, sofferenze e speranze con i fratelli amati, che il signore ci dona nel cammino. Per poi ricominciare per un altro anno, a provare a restituire un po’ di quel che gratuitamente si è ricevuto. Pace e Bene.
Il pellegrinaggio dei padri personalmente mi ha aiutato a capire che sono un Dono per la mia famiglia, per i fratelli e la società, condividere un pezzo di cammino con altri papà è rigenerante soprattutto quando stiamo insieme in preghiera, in pochi momenti della mia vita sento così così vicina la presenza di Gesù.
San Giuseppe, la scoperta di un Santo ispiratore che ha accettato la volontà del Signore e in silenzio si è messo al suo servizio. Grazie a Lui il nostro essere Padri si aggiorna regalandoci nuove consapevolezza su quello che possiamo fare o essere.
Una delle cose che ho capito attraverso il Pellegrinaggio dei padri è che per “fare il padre” ho bisogno di riscoprire la mia dimensione di figlio (amato dal Padre) e che per riuscire in questa grande missione mi devo fidare e affidare ai miei fratelli, fedeli compagni nel pellegrinaggio della Vita. Ognuno mi ha donato qualcosa, ognuno mi ha fatto vedere il volto amorevole di Dio. Maria ci ha accompagnato, perché sempre vicina e protetta da San Giuseppe.
Il cammino di La Verna è stato per me sostegno, ispirazione, guarigione, sostegno in un periodo della mia vita di grande prove, di tentazioni a mollare tutto: camminare e relazionarsi con uomini di fede, di speranza e di carità, mi ha tenuto in piedi, rialzato, rinvigorito.
Sono tante le cose che ho trovato nel cammino e a La Verna. Ma la cosa più importante che ho trovato è stata la serenità e la forza di andare avanti.
Uomini, sposi e padri, si uniscono una volta all’anno, staccando dal tran tran quotidiano, per vivere assieme qualche giorno condividendo il cammino, consegnando gli agli altri i pesi, le fatiche e le gioie della vita per riscoprirsi fratelli, figli, dell’unico Padre, e riscoprire la bellezza e la responsabilità di essere sposi e padri di famiglia, prendendo come riferimento la paternità di s. Giuseppe e l’esempio di s. Francesco.